Blog MELAS Serramenti in Sardegna
Porte e finestre: INSEGNE | Usci e Gelosie
Le anatre depongono le loro uova in silenzio.Le galline invece schiamazzano come impazzite.
Qual è la conseguenza?
Tutto il mondo mangia uova di gallina.
Henry Ford
Porte e finestre Insegne | Usci e Gelosie. Le mie foto di porte e finestre 'Insegne' in:
Italia, Argentina, Cina, Stati uniti, Giappone, Canada, Cina.
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Com’erano le porte e le finestre nel medioevo? E in oriente? Che funzione avevano?
Da dove vengono le parole ‘veneziana’ ‘persiana’ ‘saracinesca’ ‘gelosia’?
Che rapporto avevamo con le ‘aperture’ e le ‘chiusure’ delle nostre case?
E in quale epoca questo ha cominciato a somigliare a quello attuale?
Perché abbiamo chiamato questo blog Usci e Gelosie?
Ce lo spiega un racconto suggestivo “Da Persiane e Veneziane” tratto da un libro di Alessandro Vanoli, Storie di parole arabe.
In Iraq, tali soluzioni architettoniche si chiamarono shenashil.
Nell'arabo dell'Africa settentrionale si parlò di mashrabiyya: una finestra dotata di una reticella o di una grata di legno o terracotta. Il nome viene dalla radice sharaba, - che significa bere, e si lega presumibilmente all'abitudine di bere al riparo di tali schermi.
Un nome che nell'Ottocento sarebbe passato persino alla lingua francese, come moucharabieh, ritrovandosi inevitabilmente a far più o meno da sinonimo delle persiane.
Questa soluzione architettonica ebbe fortuna in molte altre parti dell'islam.
La ritroviamo ad esempio anche nel mondo turco ottomano, tra XVI e XVII secolo.
Case diverse, queste, spesso molto povere: basse, per lo più, in legno e terra, solo talvolta in muratura o pietra intagliata.
Poi naturalmente c'erano le case dei ricchi: i saray (palazzo, da cui il nostro «serraglio» turco) e i konak.
Questi ultimi erano palazzine spesso abbastanza grandi da ospitare due corpi distinti: il selamfik, la parte riservata agli uomini, e l'harernlik, la parte delle donne.